Longobardi,
chi ha partecipato all'esordio del campionato opes presso la palestra dell'Olmo ieri sera, è ancora carico a pallettoni per l'impresa che la Longobarda si è saputa regalare.
La vittoria di ieri sera sarà ricordata come la vittoria del gruppo, la vittoria della squadra, la vittoria di una squadra di amici contro una componente sicuramente più forte fisicamente e tecnicamente ma che si è sbattuta per 50 minuti contro il muro longobardo!
La Longobarda è stata come una diga, una diga di quelle che reggono centinaia di litri di acqua. Ma che all'occorrenza, oltre che contenere, sa aprire dei piccoli varchi al suo interno per far fuoriuscire un po' d'acqua allo scopo di irrigare il terreno circostante o semplicemente per evitare troppa pressione. E quando quest'acqua entra in contatto con il terreno porta frutto. Crescono alberi, rocce, sombreri, cavalcate, azioni, gol!
Etimologicamente una diga è uno sbarramento artificiale permanente atto a regolare il deflusso di un corso d'acqua naturale, di creare un invaso, oppure di proteggere un tratto di costa o un porto. A seconda dei materiali impiegati per la costruzione la diga può essere di calcestruzzo (o muratura), in terra, di pietrame o di materiale misto. Gli sbarramenti in calcestruzzo possono essere del tipo a gravità (anche alleggerita), ad arco o di tipologie miste (arco-gravità, volte multiple, ecc.).
La scelta del tipo di diga dipende essenzialmente dalla squadra contro cui si gioca, dalla portata degli attacchi avversari e dai giocatori disponibili la sera della partita. Quando si incontra una squadra ad alto tasso tecnico, forte fisicamente, e portata al tiro da lontano e preciso si pensa ad una diga a gravità in calcestruzzo (che richiede discrete caratteristiche dei giocatori in fondazione).
Le dighe murarie a gravità sono strutture massicce in calcestruzzo generalmente di geometria semplice. L'asse è rettilineo, o leggermente arcuato, e la sezione tipo è di forma triangolare (rombo classico). La superficie esposta alla forza d'urto avversaria, detta paramento di monte, è verticale o sub-verticale.
Essendo una struttura massiccia e rigida richiede in fondazione giocatori "discretamente" resistenti e poco deformabili.
Le dighe a gravità sono, generalmente, particolarmente sicure in caso di eventi naturali straordinari quali attacchi estremi e pressioni psicologiche importanti.
Nelle ultime 24 ore le dighe a gravità hanno subito un grande sviluppo grazie all'invenzione del Calcestruzzo Rullato Compattato (RCC), più comunemente chiamato Lorenzo o Cosi o Egregio o Andrea o Edo o Manu o Simy. Questa invenzione è apparsa in grado di contenere, per un totale di due tempi da 25 minuti ciascuno, una portata di attacchi che nessun altra diga può contenere.
Questo tipo di diga resiste alla spinta dei giocatori avversari grazie al proprio peso ed all'attrito/coesione tra i giocatori longobardi e il terreno di gioco (nel caso di ieri la gommaccia Pirelli della palestra dell'Olmo). Le principali forze agenti sulla struttura sono rappresentate dalla forza fisica, dal tasso tecnico e dall'esperienza della squadra avversaria.
Lo studio delle caratteristiche fisiche-tecniche-realizzative- psicologiche dei giocatori longobardi è dunque il lavoro più importante e complesso nella progettazione di una diga.
Lo studio di fattibilità di una diga è molto importante e deve tenere conto, oltre che delle caratteristiche portanti dei terreni, anche dell'adattabilità dei giocatori (tasselli fondamentali per costruire un'ottima diga), fattore fondamentale in relazione alla capacità della diga di contenere le penetrazioni avversarie.
Etimologicamente una diga è uno sbarramento artificiale permanente atto a regolare il deflusso di un corso d'acqua naturale, di creare un invaso, oppure di proteggere un tratto di costa o un porto. A seconda dei materiali impiegati per la costruzione la diga può essere di calcestruzzo (o muratura), in terra, di pietrame o di materiale misto. Gli sbarramenti in calcestruzzo possono essere del tipo a gravità (anche alleggerita), ad arco o di tipologie miste (arco-gravità, volte multiple, ecc.).
La scelta del tipo di diga dipende essenzialmente dalla squadra contro cui si gioca, dalla portata degli attacchi avversari e dai giocatori disponibili la sera della partita. Quando si incontra una squadra ad alto tasso tecnico, forte fisicamente, e portata al tiro da lontano e preciso si pensa ad una diga a gravità in calcestruzzo (che richiede discrete caratteristiche dei giocatori in fondazione).
Le dighe murarie a gravità sono strutture massicce in calcestruzzo generalmente di geometria semplice. L'asse è rettilineo, o leggermente arcuato, e la sezione tipo è di forma triangolare (rombo classico). La superficie esposta alla forza d'urto avversaria, detta paramento di monte, è verticale o sub-verticale.
Essendo una struttura massiccia e rigida richiede in fondazione giocatori "discretamente" resistenti e poco deformabili.
Le dighe a gravità sono, generalmente, particolarmente sicure in caso di eventi naturali straordinari quali attacchi estremi e pressioni psicologiche importanti.
Nelle ultime 24 ore le dighe a gravità hanno subito un grande sviluppo grazie all'invenzione del Calcestruzzo Rullato Compattato (RCC), più comunemente chiamato Lorenzo o Cosi o Egregio o Andrea o Edo o Manu o Simy. Questa invenzione è apparsa in grado di contenere, per un totale di due tempi da 25 minuti ciascuno, una portata di attacchi che nessun altra diga può contenere.
Questo tipo di diga resiste alla spinta dei giocatori avversari grazie al proprio peso ed all'attrito/coesione tra i giocatori longobardi e il terreno di gioco (nel caso di ieri la gommaccia Pirelli della palestra dell'Olmo). Le principali forze agenti sulla struttura sono rappresentate dalla forza fisica, dal tasso tecnico e dall'esperienza della squadra avversaria.
Lo studio delle caratteristiche fisiche-tecniche-realizzative-
Lo studio di fattibilità di una diga è molto importante e deve tenere conto, oltre che delle caratteristiche portanti dei terreni, anche dell'adattabilità dei giocatori (tasselli fondamentali per costruire un'ottima diga), fattore fondamentale in relazione alla capacità della diga di contenere le penetrazioni avversarie.
Un bel trattato sulle diga longobarda, non c'è che dire. Ma tutti noi però ci chiediamo da cosa nasce tutto questo. In primis l'unità del gruppo che, anche davanti ad un inizio non proprio eccellente (vista la pressione che il Vanilla Soccer ha saputo apportare alla diga longobarda) e a ritmi a cui non siamo più abituati, ha saputo aspettare e poi colpire. Poi il sacrificio, tutti hanno lottato, hanno messo il famoso piedino (raccomandazione tanto pronunciata da tutti gli allenatori ai propri giocatori sin dalla tenera età) e hanno corso anche oltre le proprie forze. Per finire la mente: sembrerà strano ma per chi avesse visto la partita di ieri sera ci sono stati momenti ed episodi in cui poteva essere facile perdere la testa. La Longobarda non l'ha fatto rimanendo concentrata fino alle fine!
Dalla palestra dell'Olmo è tutto: Longobarda batte Vanilla Soccer 4 a 3! A te la linea Presidente!
Ricordiamoci una cosa...SIAMO UNA PROVINCIALE! Non scordiamo mai da dove siamo partiti!
E adesso...Pagelle!
- Simy: il gattone, affabile personaggio della Castel del Piano bassa, propone in palestra il suo miglior repertorio, quello che lo ha reso celebre per essere considerato l'ultimo baluardo della diga, quello che mette una pezza, un po' di silicone, un po' di sigillante ogni qual volta viene lasciato uno spiraglio dagli altri mattoncini, in alcuni casi mal incastrati. Memorabile un suo estremo intervento degno del miglior Wilfred Agbonavbare ai mondiali USA '94 con la Nigeria!
FRANGIFLUTTI, 9!
- Cosi: una delle prime pietre fondanti di tutta la diga. Sgomita per evitare qualsiasi flusso tra le trame della diga e dirige sapientemente i mattoni a disposizione adeguandoli alla situazione e al momento storico del match: Lorenzo è un calcestruzzo che va usato quando c'è una forte spinta centrale, L'Egregio va messo per rompere i flussi provenienti dalle fasce, Manu è un calcestruzzo agile che si sposta su è giù garantendo flessibilità a tutta la struttura, Edo va inserito per favorire la fuoriuscita di acqua che porta frutto sul terreno a valle, Andri è un calcestruzzo che cerca di riempire e mettere ordine quando i mattoni sono incastonati storti. E tutti i componenti che costituiscono la diga si alternano e danzano alle parole del direttore d'orchestra Così!
CONTRAFFORTE, 9!
CONTRAFFORTE, 9!
- Lori: un calcestruzzo che sa il fatto suo perché alterna resilienza in fase difensiva, capacità di resistere ad un urto senza rompersi, all'apertura di voragini dove far passare lo straripante flusso biancorosso in fase offensiva. Investito dal sacro fuoco del sombrero messicano messo in mostra ai danni di uno stralunato avversario che, al momento in cui avvenne il fatto, pensava di essere su Marte ad accogliere la sonda italiana Schiaparelli. Manca quel gol che tanto va cercando, ma la sua prestazione va ben oltre! A fine partita, a dimostrazione del sacrificio messo in campo, lo si vedrà sfinito seduto in panchina senza neanche la forza per arrivare agli spogliatoi.
ARCO RAMPANTE, 9!
- Egregio: un mattoncino niente male, che sgomina e mette il silicone in almeno due occasioni pericolose.
Sulle note di Pazza idea di Patty Pravo, cerca l'eurogol da centrocampo, purtroppo però ha la sfortuna di incrociarsi / scontrarsi con il capitano che lo disturba nell'atto di calciare. Il suo esordio come calcestruzzo di fascia è sicuramente positivo.
Sulle note di Pazza idea di Patty Pravo, cerca l'eurogol da centrocampo, purtroppo però ha la sfortuna di incrociarsi / scontrarsi con il capitano che lo disturba nell'atto di calciare. Il suo esordio come calcestruzzo di fascia è sicuramente positivo.
CAPITELLO CORINZIO, 8!
- Andri: nel caos primordiale di una diga sottoposta a pressione, cerca di giocare la palla con intelligenza. Mette ordine, almeno nei minuti finali, al centrocampo longobardo come solo Bisoli sapeva fare ai tempi di Mazzone al Perugia. Anche lui sa sigillare i punti più esposti a rottura, con la siringona di silicone.
PAPPO DI ALESSANDRIA, 8!
- Manu: regala flessibilità ad una struttura fondata su solide basi e permette più volte l'apertura dei canali di scolo longobardi. Penetra più volte la difesa avversaria e fa lo sporco lavoro di prendere le mazzate. Infatti i giocatori avversari, non d'accordo con la delibera del comune longobardo di irrigare il terreno circostante, si scagliano a tutta birra sul povero manu. Ma lui incassa e continua lo sporco lavoro, come fosse l'omino di gomma della Michelin.
PAPà GAMBALUNGA, 8,5!
- Edo: parte in sordina, forse aveva poca dimestichezza con sigillanti, calcestruzzi e altro materiale di questo tipo. Poi però emerge l'ingegnere che c'è in lui e la musica cambia: progetta uno-due al veleno, penetrazioni magiche sulla fascia, chiusure al cardiopalma. E in più, castiga per ben due volte i manifestanti dell'anti irrigazione.
SPRAY AL PEPERONCINO, 9!
- Pubblico: in una serata così magica solo un paio di persone possono testimoniare l'impresa longobarda ai posteri: il Bicio e il sor Enzino. Il Bicio sempre pronto ad elargire consigli e urla dagli spalti nelle pause tra una sigaretta e l'altra, stile Zeman; Enzino invece, gambe a penzoloni dalla cattedra dove siede, urla e tiene il tempo per i cambi. Inoltre è pronto a fine gara a rincorrere l'arbitro, reo di aver subìto insulti da un giocatore avversario senza reagire.
E' vero, è solo la prima partita, ma quello che si è visto vale molto. La squadra c'è, il gruppo c'è. Almeno, anche quando capiterà di perdere partite assurde, quando usciremo dal campo delusi e a testa bassa, quando tre giorni prima di Natale faremo vincere l'ultima in classifica, potremmo sempre sapere che noi valiamo molto più di qualsiasi errore che faremo. Noi sappiamo che se vogliamo, insieme, non ce ne è per nessuno!
JUNTOS PODEMOS!
Forza Longobarda!
Il vostro Capitano!