Amici longobardi,
come cantava il famoso cantante Tiziano Ferro esistono sere nere, sere in cui tornando a casa vorresti essere un altro, sere in cui il magone ti stringe il cuore e sere in cui vorresti poter tornare indietro nel tempo.
Ebbene si amici, ieri sera è stata una di quelle sere per la Longobarda.
Forse è troppo affidarsi a Tiziano Ferro per descrivere la serata longobarda, ma sento di aver bisogno proprio di lui, lui melenso, lui illuso, lui disperato…
Ma passiamo al resoconto della gara: non tutto è stato così angosciante e depressivo come Tiziano Ferro. La Longobarda a tratti è sembrata in partita. Sottolineo a tratti, e forse è per questo che alla fine non siamo usciti vincitori. Brevi tratti, brevi sprazzi, brevi ondate di spensieratezza.
Forse era la troppa tensione con cui siamo arrivati al match, le troppe aspettative e la convinzione che se fossimo stati tutti avremmo potuto vincere (mancavano pezzi del calibro del Giova, di Edo, Manu, Egregio).
L’avversario, erme boni, ha mostrato di avere esperienza sui campi da gioco. Posizionato bene in campo, a differenza nostra che spesso ci siamo fatti trovare impreparati in difesa o non ci siamo fatti proprio trovare (vedi i tanti lanci disperati sperando che accadesse qualcosa).
Una partita in cui i singoli hanno fatto la differenza:
- i singoli di erme boni: i pivò utilizzati hanno dato respiro alla manovra, fatto salire la squadra e in alcuni casi si sono concessi anche delle belle giocate.
- Arbitro: noi italiani siamo curiosi, ci lamentiamo sempre con l’arbitro. In una partita come quella di ieri sera, dove il risultato finale è di 8 a 2 per gli avversari sarebbe anche stupido lamentarsi. La storia però, e chi ha giocato a calcio/calcetto/e suoi derivati sa bene, è che quando una squadra è al massimo del proprio sforzo fisico, spinge e schiaccia l’avversario nella propria metà campo, crea occasioni, trova un gol che riapre la partita, tutto diventa possibile. Anche una partita che a fine primo tempo si era chiusa sul 3 a 0 può riaprirsi improvvisamente. Torniamo a quello che stavo raccontando: il secondo tempo la Longobarda torna in campo convinta, avventurosa, sprezzante del pericolo perché ormai non ha più nulla da perdere. Ed è proprio questo uno dei brevi sprazzi in cui la squadra biancorossa mostra un bel gioco, un gioco deciso, pazzo, fatto di inserimenti sulle fasce, palla che ruota velocemente, e trame molto strette che impediscono all’avversario di uscire dalla propria metà campo. In questo momento la Longobarda trova il gol con un colpo di “palle” del Fek..poco dopo accade il fattaccio: manovra veloce della Longobarda che parte dalla difesa: il Rob innesca al centro del campo il Capitano che aspetta l’inserimento sulla destra di Lorenzo, lo serve sulla corsa. Il nostro bomber prende la mira e lascia partire una mina assoluta, da far tremare tutta Prepo! Quella che però rimane ignota all’arbitro è la traiettoria della palla. Il tiro buca letteralmente il portiere avversario e sbatte sull’asse interno alla porta..il pubblico, Lori, e noi giocatori in campo urliamo al gol, il gol che darebbe ancora più coraggio alla manovra Longobarda, che metterebbe un po’ di pepe al match e che spaventerebbe gli avversari. Incredibile, l’arbitro non si accorge del gol. Ma andiamoci anche un po’ di logica amici: un tiro fortissimo se avesse colpito in pieno la traversa sarebbe arrivato fino alla nostra porta. Il tiro in questione invece è stato attutito dalla rete e dall’asse interna dove ha sbattuto per poi tornare in campo. L’arbitro non vede..il gol che avrebbe riaperto il match non viene visto.. va bene..l’arbitro può sbagliare. Però amici la cosa ancor più spiacevole è sentire a fine gara il portiere avversario confessare che era gol, facile fare i fenomeni a fine partita, mi ricorda tanto il gesto di Buffon nel famoso gol di Muntari (e tenete presente che in quel caso c’era di mezzo la vittoria di un campionato con miliardi e tanto altro in gioco). Questo dimostra solo che anche lui aveva capito che la sua squadra si trovava in difficoltà e che con quel gol avrebbero rischiato di lasciarsi sfuggire la posta in palio.
Questo è l’episodio che ha cambiato il match. Poi ci siamo agitati, abbiamo preso il quarto gol subito dopo. Ma quel momento, quella magia, quella pressione, convinzione e sicurezza di farcela era stata ormai strappata al sogno longobardo e la squadra avversaria ha dilagato.
Rimane dalla parte nostra la voglia di divertirsi e di rincorrere come sempre quella palla che per molti di noi è sinonimo di libertà, spensieratezza e felicità.
Ricordiamoci di essere sempre una PROVINCIALE!
Da Prepo, sopra il bowling, è tutto! Longobarda viene sconfitta 8 a 2!
Pagelle:
- Giulio: arriva mezzo morto in campo e chiede a gran voce dalla porta zuccherini e cioccolata che il nostro Bicione riesce a procurargli attraverso i suoi malavitosi canali. La sua prestazione rimane buona, soprattutto nel primo tempo. Il secondo tempo, nel momento in cui gli avversari hanno dilagato, si lascia prendere un po’troppo dalla fretta come tutto il resto della squadra.
CAVALLO GOLOSO, 7!
- Cosimo: la scelta di scendere in campo è un inno d’amore alla maglia biancorossa: indossa divisa, paracollo e tutto l’armamentario per addolcire il freddo pungente di Prepo alta e si schiera nelle retrovie longobarde. Uomo carismatico e deciso, cerca più volte il colpaccio da fuori aria ma senza inquadrare mai la porta, se non quella da rugby.
INNAMORATO, 7,5!
- Rob: fa fatica ad entrare in partita ma quando accende i motori si vede che il suo rombo è più forte di quello degli altri. Prova ad incoraggiare i compagni a tener duro e, come un esploratore di inizio ottocento, si spinge in alto per scoprire nuove vie al gol.
ANDRèE SALOMON AUGUST, 7!
- Fek: in campo dal primo minuto cerca di supportare al meglio la fase offensiva longobarda ma i reparti a tratti sono troppo distanti. Ma la grande domanda della serata però non riguarda tanto la sua prestazione quanto la sua tecnica pallistica per fare gol. È già la seconda volta in questo campionato che il Fek segna di “palle”. Si amici, avete capito bene..il compagno crossa e il Fek si butta con tutto se stesso, ma proprio tutto, sul pallone e colpisce..forse sarà una tattica rimanere dritto fino all’ultimo secondo e poi lasciare il colpo vincente come nel famoso ballo “mueve la colita”? o forse la tattica è arrivata silenzioso da dietro e agitare le braccia come un ballerino brasiliano dell’antica danza brasiliana della Capoeira*? La domanda rimane aperta..
WALDELOIR REGO, 7!
*La capoeira (pronuncia portoghese: /kapuˈejɾɐ/) è un'arte marziale brasiliana, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza). Nata e diffusa inizialmente a Bahia, trasformatasi poi in una pratica spettacolare: i capoeiristi formano un grande cerchio, suonano le percussioni e incitano cantando i lottatori che a due a due si confrontano con una tecnica unica e affascinante, per molti versi simile a una danza.
- Andri: abile e arruolabile e fisicato ormai come Colin Farrell per girare il film Alexander; il mercoledì del ping pong e soprattutto il riscaldamento del pre allenamento, 30 minuti di corsa intorno al tavolo, fa bene..e in campo si vede! È più veloce, più reattivo e sigla anche un gol.
COMBATTENTE, 7!
COMBATTENTE, 7!
- Lori: sin dal primo tempo è l’uomo più pericoloso tra i longobardi, l’uomo con cui fare a sportellate e l’uomo che con più decisione cerca la porta avversaria. È suo il gol del 3 a 2 che riaprirebbe la partita. Rimane una buona prestazione e tanta corsa.
CHARGING IN WHIT A BIG GRENADE, 7,5!
CHARGING IN WHIT A BIG GRENADE, 7,5!
- Pubblico: in serate come queste vedi i veri tifosi, coloro che ti seguono anche con temperature proibitive. E poi è risaputa che alla Prepo alta l'umidità e il vento la fanno da padroni, come nelle isole Far Oer (da ricordare la partita dell'anno scorso giocata con il ghiaccio a -1 contro l'Unicredit). Giustificato Enzo per problemi fisici. Bicio e Egreeeegio presenti all'appello! Caffè corretto, wodka e tanta passione...ma che dico??? la wodka per i giovani corpi dei nostri tifosi è la Longobarda stessa che scalda e infuoca! Un pubblico attento e partecipe, vedi il Bicio a correre a procurarsi gli zuccherini per Giulio (rimane un mistero sul dove li abbia trovati) e l'Egregio spostarsi come un guardalinee sulla linea laterale del campo per vivere tutte le fasi del match dall'angolatura più consona. Da segnalare anche cori ironici rivolti al capitano dal Bicio "Provitali becca in mezzo ai pali"..
Il pubblico merita sempre un bel 10!
Un saluto e un incoraggiamento particolare vanno all'Egregio che per un po' di tempo, a causa di problemi fisici, dovrà stare lontano dai campi di calcetto. Sarà sempre con noi a guidarci e incoraggiarci come ha fatto in questo ultimo periodo, ma purtroppo le scarpette non potrà indossarle. Questo è un arrivederci e non un addio al calcetto giocato!
La Longobarda è con te Egregio!
JUNTOS PODEMOS!
Forza Longobarda!
Il vostro Capitano!
Nessun commento:
Posta un commento