« Fermi ognuno al proprio posto, premendo con gli scudi, combattevano senza prendere il respiro e senza guardarsi indietro; [...] avevano come obiettivo l'estrema stanchezza o la notte. » |
Amici longobardi,
dopo un mesetto di insuccessi le armate longobarde si sono riorganizzate e sono tornate a vincere sul campo di battaglia.
Un paio di settimane fa vi avevo narrato gli insuccessi longobardi paragonandoli alle sconfitte romane contro i cartaginesi di Annibale. Non vi avevo parlato però di un personaggio chiave nella riorganizzazione romana e conseguente vittoria: Scipione l'Africano.
Chi è Scipione l'Africano?
Scipione l'Africano è stato uno dei condottieri più completi della storia, oltre ad essere uno dei pochi a rimanere imbattuto sui campi di battaglia. Fu un grande comandante: inflessibile quando c'era da reprimere una sommossa, coraggioso fino all'incoscienza quando doveva spingere i suoi soldati a compiere un'impresa, astuto nell'esortare i suoi uomini a dare il massimo.
Le sue doti strategiche erano straordinarie: fin dall'inizio di una campagna assumeva l'iniziativa e costringeva l'avversario a condizioni di inferiorità e a combattere dove e quando voleva lui.
Scipione seppe trarre insegnamento dalle lezioni impartite da Annibale ai suoi predecessori romani al Ticino, sul lago Trasimeno e a Canne, realizzando manovre avvolgenti con azioni combinate tra cavalleria, fanteria pesante e leggera. Inoltre seppe innovare gli stessi schieramenti romani, troppo lenti e pesanti, ideando legioni romane più elastiche.
Ma la cosa più importante e per cui verrà ricordato è la sua vittoria contro Annibale a Zama, utilizzando pochi uomini, risorse e tempo.
Amici, ieri sera la Longobarda ha dimostrato di aver imparato dai suoi errori proprio come Scipione l'Africano e di scendere in campo con una carica nuova.
Si dice che a volte le sconfitte non vengono per nuocere ma per farci aprire gli occhi: ieri sera in campo si è rivista una Longobarda umile, aggressiva e concentrata che, nonostante è passata in svantaggio, ha saputo mantenere la calma e il pallino del gioco.
Le condizioni climatiche in cui si sono affrontati i due eserciti erano proibitive: caldo torrido e afa subsahariana.
Molte sono state le azioni che ancora oggi ricordo con estremo piacere, come se fossi un cronista-storico dell'antichità, per esempio Polibio, che ha visto con i propri occhi le fasi della battaglia ed è qui a raccontarle per le future generazioni.
L'esercito longobardo, senza nulla togliere a quello dei Black Manba, dopo un primo tempo equilibrato, ha combattuto un secondo tempo da applausi. Ha approfittato di alcuni errori difensivi, ha difeso blindatamente la propria porta ed è ripartito come un giaguaro in fase offensiva.
Anche le fasi della battaglia di Zama riescono a descrivere bene il match di ieri sera:
A Zama i due eserciti, romani e cartaginesi, abbiano entrambi dato il meglio di se stessi. Il comandante romano riuscì però a vanificare l'efficacia di tutte le truppe schierate dall'avversario, sia disponendo i propri uomini non a scacchiera, come si usava per chiudere tutti gli spazi, ma in colonna, sia sgominando in breve tempo le due ali di cavalleria nemica. In questo modo, nel primo caso creò dei corridoi dove confluirono le cariche degli elefanti di Annibale, nel secondo privò di copertura i fianchi della fanteria nemica. Da quel momento iniziò il corpo a corpo tra le prime schiere dei due eserciti e Scipione, atteso il ritorno della sua cavalleria dall'inseguimento dei rispettivi avversari, poté circondare i punici. Dopo aver sgominato le prime due schiere nemiche, Scipione utilizzò anche la sua terza linea per costituire un larghissimo schieramento e investire anche sui fianchi l'ultima schiera cartaginese, formata dai temibili veterani delle guerre italiche. Quando il suo luogotenente Lelio e il re numida Massinissa furono in grado di attaccare a loro volta le truppe di Annibale da tergo, la battaglia non ebbe più storia.
Longobardi, Zama insegna e ricorda molto bene i momenti decisivi della battaglia di ieri sera: un primo tempo con pochi errori da entrambe le parti, ma un secondo tempo in cui la Longobarda è riuscita ad aggirare le armate avversarie e a sferrare il colpo decisivo.
Un grazie agli amici del Black Manba è doveroso: hanno giocato una bella partita e non si sono risparmiati fino all'ultimo. Inoltre hanno mostrato molta correttezza in campo. Giocare così è sempre un piacere. Grazie!
Ricordiamoci che SIAMO UNA PROVINCIALE!
E adesso le pagelle:
- Simy: il guerriero posizionato da Scipione nella linea estrema di difesa longobarda si comporta egregiamente vanificando quasi tutti gli attacchi della compagine avversaria. Il secondo tempo per lui è caratterizzato dalla modalità testuggine: chiuso tra i pali sventaglia 4 assalti di sarissa inferti dai Black Manba. Uno di questi era un corpo a corpo: il rigore. Nel finale compie un doppio miracolo: prima buttandosi e respingendo un tiro alla sua sinistra e poi rialzandosi per deviare con la mano di richiamo la seguente ribattuta. A Zama sarebbe stato uno dei protagonisti, soprattutto sulla fase decisiva della battaglia e, una volta tornato a Roma, sarebbe stato accolto come un eroe e festeggiato con banchetti a base di abbacchio e vin roscio!
Re Numida MASSINISSA, 10!
- Così: in difesa chiude la cassaforte e butta la chiave. Un vero legionario romano che mostra la sua forza nella mischia, nel corpo a corpo con l'avversario dove il rischio di riportare a casa la pelle è alto. Concentrato e invaso dal sacro fuoco del veterano delle campagne italiche, combatte e difende come chi sa che in battaglia l'importante non è rimanere feriti (il gol avversario) ma la cosa essenziale è il come si combatte. Riesce anche a colpire un paio di volte la cavalleria avversaria dalla fascia per la gioia della moglie Manuela accorsa, dopo tanto tempo, per sostenere il proprio amato.
Luogotenente LELIO, 9,75!
- Edu: si presenta nell'arena del Griphus Stadium a partita appena iniziata con l'aria del turista che va a fare la gita a Marrakesh. Ben presto però mostra che i 10 giorni di recupero dall'ultima battaglia gli sono serviti per riportarlo ai livelli delle campagne in Gallia. Intelligente e aggressivo in fase difensiva, micidiale nelle ripartenze lungo il filo del fallo laterale. Mostra l'abilità di chi nello scompiglio della battaglia sa cosa deve fare e sa come farlo. Una domanda ci viene spontanea: dopo le campagne di Gallia ci saranno state scuola di ballo per rilassarsi con la salsa???? Bè nel contesto italico ci sono: dopo la battaglia un bel balletto per sciogliere le gambe!
CNEO OTTAVIO, 9,75!
- Andrea: il legionario partito dalle campagne umbre di Montebello scende in campo sin dall'inizio e dimostra di non essere di meno a nessuno. Anzi, nei primi minuti che sono quelli peggiori per l'assalto nemico ancora in forze, difende bene la sua zona e si propone per assalire la porta avversaria. Peccato che ogni tanto lasci dietro di sè alcuni esploratori cartaginesi, liberi di studiare il terreno longobardo per sferrare poi l'attacco. Forse però c'è una spiegazione a tutto questo: l'emozione di avere la propria donna accanto a sudare (col caldo africano di ieri, eravamo proprio a Zama) per lui può averlo fatto emozionare. Romanticone!
Le lezioni annibaliche sono servite anche a lui per crescere e migliorare le sue qualità tecnico-tattiche!
LEGIONARIO DI PRIMA LINEA, 9,5!
- Lorenzo: torna a combattere con la squadra e per la squadra e si infila tra le linee nemiche per difendere le insegne longobarde (i migliori guerrieri dell'esercito romano erano coloro che portano le insegne di Roma, quelle insegne che non potevano essere perdute o rubate). Con intelligenza gioca il pallone cercando i compagni meglio posizionati in campo e sferra due colpi di pilum letali per forza e precisione. Difende le insegne spalle alla porta e permette di respirare alle armate longobarde, molto provate dal caldo africano.
PORTATORE DI INSEGNE, 9,5!
Mister David: il suo estro e la sua caparbietà gli permettono di giocare a scacchi sul campo del Griphus Stadium spostando i soldati longobardi a suo piacimento come pedine. Il suo lavoro tattico si vede e il risultato dà ragione alle sue decisioni. Coadiuvato dalla presenza sugli spalti del nostro nuovo allenatore in seconda BICIO al quale dò il mio saluto e il mio invito ad essere sempre presente al nostro fianco.
Insieme fanno una combo perfetta e si meritano il titolo di...
SCIPIONE L'AFRICANO, 10!
Telegramma: la società intende rinnovare la fiducia al nostro al nostro allenatore David. E' convinta che insieme raggiungeremo gli obiettivi prefissati ad inizio anno. La sua panchina non è in pericolo anzi è più salda che mai!
Intendo fare anche un saluto al Mincia: purtroppo dovrà operarsi al ginocchio e questo lo terrà un po' lontano dai campi di battaglia. Siamo sicuri però che quando tornerà sarà il solito guerriero!
In bocca al lupo!
Un ringraziamento come sempre ai nostri tifosi: con il caldo, con la pioggia, con il freddo e con la neve son sempre lì a sostenerci. Chi con la presenza fisica, ieri sera tantissimi (coprivano quasi interamente la lunghezza del campo), Arianna, Manuela (dopo tanto tempo il suo grande ritorno), Chiara, Mèèèèèèèr, Letizia, Valentina, Eugenia (finalmente in Italia con noi!), Ale (direttamente da Trento il grande ritorno del tifoso più scatenato della storia longobarda), Afef, Elisabetta, l'mi babbo; chi con il pensiero e i messaggi di incoraggiamento prima del match.
Sottolineo che senza di voi non sarebbe lo stesso: nei momenti di difficoltà o di caldo assoluto, come ieri sera, basta guardare un istante il greppo est e subito torna la carica per continuare a giocare e a divertirsi tutti insieme!
Grazie!
JUNTOS PODEMOS!
Il vostro Capitano!
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