mercoledì 23 marzo 2016

La battaglia dell'Olmo!

Longobardi,

la battaglia di Olmo nome in codice operazione Colomba Pasquale, fu una grande offensiva longobarda avvenuta tra il 20 e il 22 marzo. Fu una delle più violente e sanguinose battaglie di tutto il fronte della corcianese; i diari dei soldati al fronte ricordano che l'offensiva ebbe inizio all'incirca alle ore 21,30 del 21 marzo terminando poi dopo una cinquantina di minuti. Lo scenario vide contrapposti da una parte l'esercito longobardo capitanato dal Fefy e dall'altra il Deportivo la Carogna guidato sapientemente da Bobo. Olmo costituì un punto di svolta cruciale della guerra in quanto segnò il momento in cui il peso principale delle operazioni nel fronte corcianese passò nelle mani longobarde, facendo svanire le concrete possibilità di raggiungimento in classifica da parte del Deportivo la Carogna.
Questa spaventosa battaglia divenne una sacra leggenda, sinonimo di forza, eroismo e sofferenza, i cui effetti e ricordi perdurano ancora oggi; fu la più lunga battaglia di ogni tempo, coinvolse gli otto quarti delle armate longobarde, e benché nella storia, ci siano state battaglie anche più cruente, Olmo detiene probabilmente, il non invidiabile primato di campo di battaglia con la maggior densità di morti per metro quadro. Il fatto d'armi che più si avvicina all'Olmo fu la battaglia di Chiugiana contro il Casaglia e la prima battaglia d'indipendenza longobarda contro l'Atletico disagio. All'Olmo lo scopo dell'offensiva biancorossa fu quello di "dissanguare goccia a goccia" l'esercito avversario. Lo scopo era quello di convogliare il maggior numero di truppe nemiche in un solo settore, per poi colpirlo con la massima potenza possibile con il violento impiego di artiglieria, in modo da infliggergli il maggior numero di perdite possibile. E così è stato!
La paura della Longobarda di venire raggiunta in classifica, in caso di conflitta, dal Deportivo la Carogna e trovarsi impatanata in una nuova disastrosa ritirata, fece crescere nelle file dei suoi ufficiali – ser Andri e sua egregità Rob - la stima nella teoria dell'attacco a oltranza in base alla quale: «se il nemico osava prendere l'iniziativa anche per un solo istante, ogni pollice di terreno doveva essere difeso fino alla morte e, se perduto riconquistato con un contrattacco immediato anche se inopportuno». I comandi longobardi fecero pieno affidamento su questa teoria, ritenendo inizialmente inutili e superflue anche le armi di cui l'esercito del Deportivo dell'epoca faceva già ampio uso, come l'artiglieria pesante a supporto della fanteria e l'uso manovrato delle mitragliatrici
La Longobarda, in una lotta corpo a corpo su spazi stretti, come fanti in trincea, ha spazzato via l'esercito nemico dopo una estenuante battaglia.


Questo successo entrerà nella memoria di tutti coloro che hanno assistito, con i loro binocoli o monocoli, dalle alture soprastanti il campo di battaglia. I testimoni ricordano grida di orrore da parte dei due eserciti intervallate da urla di giubilo da entrambe le parti (a seconda di chi andava a segno con i propri colpi di artiglieria).


L'esercito longobardo rimane PROVINCIALE, ma consapevole di volersi tener stretta la classifica finora sudata.


Dalla pianura dell'Olmo è tutto: Longobarda batte Deportivo la Carogna 11 a 9!


Pagelle:

- Simy:  in più di una occasione regge da solo la difesa e si distende per allontanare le bombe gettate nella sua trincea. Plasticità e tranquillità, ne è un esempio la parata decisiva nel finale quando l'obice avversario lascia partire un proiettile indirizzato proprio dentro alla sua trincea. E lui.. Zac! Con una manata, come fosse la cosa più tranquilla del mondo allontana il pericolo.
GUARDIA SVIZZERA, 8,5!

- Roberto: il ruolo di staffetta che gli è stato dato dagli alti comandi viene svolto a perfezione: corre da una parte all'altra del campo di battaglia portando con sé messaggi che uniscano i vari reparti longobardi. E all'occorrenza non si fa mancare qualche incursione in territorio nemico per lanciare bombe a mano. Alla fine della battaglia uscirà dal campo stremato ma contento come un bambino.. Suo il colpo che garantirà la vittoria finale!
NESCAFFÈ, INTENSAMENTE VERO,  9,5!

- Cosi: sono lontani ormai quei tempi in cui il nostro caporalmaggiore sedeva sulle retrovie con una chiappa ingessata (causa un proiettile nemico). Si mischia nella fanghiglia più putrida e difende, a colpi di baglionetta, la sua posizione senza regalare nulla al nemico. Accoglie gli insegnamenti di tanti generali che in passato ci addestrarono alla battaglia e, in situazioni di pericolo, spazza lontano ogni tipo di insidia.
N'NÈ. VERGOGNA,  9,25!

- Manu: scambiato dagli avversari in soldato proveniente dalle colonie del Maghreb, fa un gran mischione in mezzo al campo. Regala alla sua squadra dei bei pezzi d'autore, specialmente nel lancio di bombe a mano, una in particolare si infilerà proprio sotto le palizzate che reggevano la trincea nemica. Lotta e, come il cugino Cosimo, si rotola nel fango e prende a zampate il suo diretto avversario, conosciuto anche con il nome l'serpe.
ZUAVO,  9!

Edu: addetto al telefono per le comunicazioni in trincea e nelle retrovie Essendo la trincea lunga svariati chilometri, porta i fili ai vari snodi e mette in comunicazione tutto l'esercito longobardo. Come la staffetta che porta i messaggi, anche il suo ruolo è fondamentale perché permette a tutti i combattenti e non solo di essere vigili e concentrati, pronti per qualsiasi attacco o cambio di posizione sul campo.
Corre e riesce in breve tempo a srotolare questa enorme ragnatela di cavi telefonici e, grazie anche al suo lavoro, la Longobarda arriverà alla vittoria.
GUGLIELMO MARCONI,  9,5!

Andrea: fante di vocazione, bombardiere per esigenza! Suo è il colpo che fa barcollare il nemico nel finale della battaglia. Più volte aveva tenuto in allerta la difesa avversaria con le sue incursioni alla baionetta! Riesce a dire la sua anche nel mezzo della burrasca e del polverone recuperando in più occasioni l'importante bomba pallone che sembrava persa.
Medaglia d'oro al valore per essersi distinto sul campo di battaglia e aver mantenuto lucidità e destrezza. 
MARCO TARDELLI, SPAGNA '82,   9,15!

Lori: cosa dire? Non spreca nulla in una battaglia in cui si è sprecato molto. Ogni bomba che passa per i suoi piedi viene restituita all'avversario con potenza centuplicata ma precisa per colpire gli obiettivi strategici del nemico.
Verso la fine della battaglia fa quello che può essere considerato un colpo decisivo: crea il varco alla nostra staffetta Roberto per lanciare una bomba che distruggerà definitivamente il quartier generale nemico.
ANDREA HOFER, IL TIROLESE CHE SFIDò NAPOLEONE,   9,5!


Allenatore/Dirigente Enzo, Nicola e Mèèèèèèèèèèr: decisi, impavidi, sicuri nelle scelte. Sembrano il Bep Guardiola di Barcellona, anche se il loro stipendio è pagato solo in forti emozioni. 
Urlano indicazioni, lottando insieme ai loro soldati, fianco a fianco, attaccati alla trincea. 
A fine battaglia saranno scossi come se avessero combattuto.
ANNIBALE BARCA,   9!


Un ringraziamento va, come al solito, alla tifoseria. Dalle alture sopra la trincea ci ha guidati con le sue urla e il loro entusiasmo è stato per noi vitale. Grazie di cuore!
10!


Il riscaldamento pre battaglia già faceva intravvedere la nostra vittoria! 


JUNTOS PODEMOS!



Forza Longobarda!




Il vostro Capitano!


Un ringraziamento alla tifoseria

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GLI ULTRAS LONGOBARDI

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