mercoledì 17 gennaio 2024

La fine di un ciclo

 Cari longobardi,


è passato tanto tempo dall'ultimo post pubblicato e tante cose sono successe nelle nostre vite. 

Tutto è iniziato a settembre 2019 quando il capitano ha lasciato la sua città natale, e la Longobarda, per rispondere ad una nuova avventura lavorativa. 

Nel frattempo la Longobarda, a causa delle molte defezioni, ha cercato di reggersi in piedi unendosi ad un altro gruppo di ragazzi desiderosi anche loro di trovare nuovi giocatori. 

Così è iniziata l'avventura della Volvo Cup dove la Longobarda, pur mantenendo il suo nome, non ha dimostrato l'ardore degli anni passati. Come è normale nella vita di ognuno era cambiato, o stava cambiando qualcosa: chi ha avuto figli, chi ha trovato lavori molto impegnativi, chi è dovuto stare fermo a causa di infortuni. 

L'anno seguente c'è stato un nuovo tentativo di tornare a calpestare l'erba sintetica della Volvo Cup ma, anche in questo caso, con poco successo. La partecipazione dei longobardi è diminuita sempre di più fino ad arrivare al 2022, anno in cui l'esperienza biancorossa è cessata definitivamente. 

Questa squadra ha avuto alterne fortune: nata nei primi anni 2000, intorno allo zoccolo duro formato dal presidente Così, Giorgione, il Mèèèèèèr, l'Egregio e Mariolino, si è poi sciolta per qualche anno. Quando è tornata, anno 2012, è stata l'occasione per molti di rivedersi, di rinsaldare il legame di amicizia e di conoscere tanti nuovi amici. Storici sono gli attacchi sul blog all'arbitro dell'Azza Cup, Alessandro, con cui è nata una bella amicizia. Storici erano gli avversari che conoscevamo come le nostre tasche. Storiche le sfide contro i Tre metri sopra il Chelsea, i Bad Boys o il Casaglia. Storiche le sessioni di mercato dove scovavamo dei talenti  (le nostre "perle nere", come Aristoteles), ma anche delle fregature. Tra le nostre fila abbiamo aggregato ragazzi speciali ("in campo come nella vita" come recitava la legge di Nereo Rocco): Edu, acquistato durante una sessione di calciomercato nell'appartamento di Marta; Davide, amico di infanzia al campetto di Via Quieta; Stefano, fratello di Davide; Luca, cugino di Davide e Stefano, che poi abbiamo ritrovato negli anni successivi tra le fila dei nostri acerrimi nemici del Casaglia; Lorenzo, chiamato per riempire la rosa di un torneo estivo e mai più andato via e con cui è nata una grande amicizia; Alberto, il giocatore più forte ma anche più matto mai incontrato su un campo di calcio a 5; Giulio, forse uno dei portieri più forti mai visti negli anni (anche se era sensibile ai cucchiai del Mèèèèèèr); Edo, altro giocatore immenso che, prima rivale ma poi fratello, ci ha fatto sognare; il Giova, una punta vecchio stampo che ci ha regalato grandi gioie; Mazzinga, che con la parata di un calcio di rigore durante una finale ci ha regalato la vittoria; Roberto, ragazzo e amico d'oro che spesso ci ha fatto trionfare; il Simy, da attaccante a portiere che ha difeso egregiamente i pali bianco rossi; l'Egregio che col suo diamante ha regalato emozioni; Andri, soldatino fedele e coraggioso, sempre al servizio della squadra e vero uomo team; Alessandro Cicchi che ha capito subito quale fosse lo spirito longobardo e ne ha voluto far parte; Federico, il n.10 che non ti aspetti, tutto fantasia e grandi giocate (storico il gol mentre inciampava); il Feeek, arrivato in sordina ma protagonista di grandi serate di sport; l'immenso Bicio, un grande amico, un grande giocatore (ricordo ancora un post dove scrivevo che con la palla al piede, nonostante la stazza, danzava come una farfalla) e un grande tifoso/allenatore; il Manu, giocatore fantasioso, potente e velenoso. Sempre calmo e posato tranne quando si fece espellere nella palestra dell'Olmo e ci vollero tre dei nostri per portarlo via; Giorgione, figura quasi leggendaria della prima Longobarda, ritornato ad un torneo nel lontano 2013 e poi emigrato per cercare fortuna in Messico, e poi gli amici di una vita Così e il Meeeer con cui abbiamo deciso di far rinascere nel 2012 la squadra e di cui mi sono sempre fidato ciecamente. 

Non posso non ricordare come negli anni siamo stati sostenuti e abbracciati dal nostro pubblico: la Chiarina, tifosa n.1 e sempre presente tra gli spalti (la rete del Griphus Stadium); la Letizia, agguerrita come pochi; la Bettina, guasta anch'essa; la Marta, sempre pronta a scendere in campo per difendere i giocatori; la Manu, moglie del Presidente e sempre sorridente; la Valina, con la pioggia o il vento era sempre a bordo campo; Enzo, mio padre, che ha seguito la squadra con passione, fedeltà e un pizzico di pazzia (ancora ricordo la sua invasione di campo nel pallone del Cus Stadium per urlare all'arbitro); l'Arianna che è accorsa sempre a fianco dei colori biancorossi; la Debora, sostenitrice appassionata; Jenia, venuta dalla lontana Siberia per sostenere questa maglia; Fernanda e il suo piccolo campione che sono accorsi in tutti gli stadi della provincia; Eleonora che, seppur nella fase conclusiva e da lontano, ci è stata vicino.

Un ricordo prezioso riguarda la nostra mascotte, Afef. Prima e dopo ogni partita entrava in campo per salutarci e festeggiare. Le tifose fecero anche una maglietta con il suo viso. 

Non per ultimi dobbiamo ringraziare chi ha deciso di sostenere la nostra iniziativa di sostegno a distanza. Durante le finali dei vari tornei, sempre più frequenti nel secondo ciclo longobardo, "vendevamo" ad offerta libera dei biglietti della partita (questa idea venne a David nei giorni che precedevano la prima storica finale e vittoria contro i Tre metri sopra il Chelsea). Grazie alla solidarietà di tutti sono 10 anni che aiutiamo il piccolo (ormai non più di tanto) Samuel. 

Questo post è per chiudere un ciclo, il ciclo di un gruppo di amici che nella Longobarda ha trovato un modo per stare insieme e divertirsi. Dall'esterno tanta gente è rimasta colpita dalla nostra fratellanza e, in molti, ci hanno chiesto di venire a giocare con noi (purtroppo non abbiamo potuto inserire tutti). Con la vittoria o la sconfitta siamo sempre usciti con il sorriso (storica fu una partita al torneo del Don Bosco di tanti anni fa quando dopo un gol suonarono anche le trombe da stadio, oltre pazza festa in campo. Qualcuno, arrivato da poco al campo, pensò che il nostro fosse un gol vittoria. In realtà era l'unico gol longobardo, dopo averne presi 10) perché sicuri che non era una partita di calcetto a determinare la nostra vita. Questa amicizia ha costruito negli anni e, si sa, che quando un rapporto costruisce significa che è sano, è vero. 

Anche se la Longobarda non è più presente nei campi da gioco del perugino noi continuiamo ad essere amici, ciò che è nato non è morto, si è solo trasformato.


Come sempre e per sempre, JUNTOS PODEMOS!


Forza Longobarda!



Il vostro Capitano


mercoledì 13 dicembre 2017

Miracolo sul ghiaccio

Amici longobardi,



quella che ci apprestiamo a descrivere è stata una partita maschia, dura, combattuta non solo contro avversari tosti e determinati, ma contro le forze di una natura ostile e gelida, che voleva a tutti i costi prendere parte alla sfida: Longobarda contro Idroclima Rosati, nome quantomai adatto alla circostanza.
Per raccontarla prenderemo ad esempio un noto fatto di sport avvenuto nel 1980, alle Olimpiadi invernali di Lake Placid, USA,  il match di hockey su ghiaccio che ha assegnato la medaglia d’oro noto come “Miracle on Ice”. In quella circostanza la fortissima nazionale URSS era una corazzata che vantava i migliori giocatori dell’epoca e viaggiava spedita verso una scontata vittoria finale. Ad opporsi al suo cammino inaspettatamente si è trovata la nazionale di casa, composta da giocatori universitari e dilettanti, che sospinta dal calore dei suoi tifosi, da una straordinaria fiducia nei propri mezzi e da una fortissima identità di squadra è riuscita nell’impresa di vincere quella partita per 4-2.
I nomi di quei ragazzi rimarranno per sempre nella storia, così come resterà immortale la frase del telecronista dell’epoca, Al Michaels, al termine della partita: "Undici secondi, vi restano dieci secondi, stanno contando alla rovescia in questo momento... Morrow passa a Silk, restano cinque secondi di gioco! Credete nei miracoli? Sì!"
Anche la Longobarda ha creduto nei propri mezzi, nella sua identità di squadra, nel dare tutto sul campo, nonostante i pronostici della vigilia non fossero dei migliori: qualche defezione improvvisa, l’infermeria piena, l’assenza dell’amuleto Bicio (“c’ho la cena alle setteeeeeeee!”), la trasferta in territorio tuderte. Eppure la società faceva fronte comune davanti alle difficoltà, mettendo a disposizione la Yeti d’ordinanza per la trasferta e tesserando un altro pezzo pregiato del mercato degli svincolati, Andrea Barnabei.
L’arrivo allo stadio di Ponte Rio è surreale: una patina di ghiaccio ovunque, un pallone abbandonato che è rimasto congelato in campo e l’arbitro che dice “Appena siete tutti iniziamo” ma poi si rifugia al bar per cercare un po’ di calore e devi andare a convincerlo che deve veramente iniziare. Durante il riscaldamento si bubbola, c’è che accusa i geloni alle dita dei piedi dopo soli 3 minuti, ma la passione per il calcetto di periferia e per i colori longobardi scalda il sangue dei nostri giocatori e iniziamo comunque il match: Cosi tra i pali, dietro Lori e Fek, davanti Manu e Giova.
Pronti via e la partita vede due squadre attente, preoccupate soprattutto di non scoprirsi e di studiare gli avversari; l’Idroclima parte meglio, come l’URSS nel 1980, gioca sfruttando la scarsa pressione longobarda e si porta sul 2-0 con un paio di azioni ficcanti, mentre i nostri devono ancora abituarsi al terreno ghiacciato e sembrano arrancare. Ma l’ingresso della Second Unit, come si dice in gergo hockeistico, rianima la longobarda e prima Lori sfrutta una intesa tutta in famiglia per accorciare e poi Andrea insacca il pareggio. Purtroppo però subito prima della fine del primo tempo la squadra subisce il 3-2. Ci vorrebbe il the caldo di Caressa, ma non ce n’è, e i nostri tornano al proprio angolo per riorganizzarsi.
La seconda frazione riparte con un clima ancora più glaciale, i nostri ripartono decisi e si capisce subito che qualcosa è scattato nei loro cuori, perché impattano per due volte gli avversari, prima sul 3-3, sempre Andrea, e poi sul 4-4 col Giova. E’ da qui che inizia lo show longobardo: adesso il terreno ghiacciato non fa più paura, i nostri pattini fendono l’erba di ponte Rio lasciando strisce infuocate, il respiro degli avversari si fa pesante e la partita cambia. Prima manu offre a Giova una palla centrale, lui si avvita sul ghiaccio come Karolina Kostner e porta in vantaggio i biancorossi.
Poi a 4’ dalla fine il pallone di Cosi da dietro, come un tracciante che illumina la notte tuderte, il Giova lo arpiona come solo lui sa fare, botta di sinistro all’angolino basso: il miracolo sul ghiaccio è di nuovo realtà!
“Credete nei miracoli? SI!” Si, anche noi ci crediamo, più forti del gelo e di avversari comunque tosti e che sicuramente avranno da dire la loro nel prosieguo della competizione, tutti uniti verso una vittoria ottenuta con la tigna e la voglia, oltre che con un gioco che si è saputo adattare alle necessità.
Una vittoria da provinciale, una vittori da primi posti in classifica, una vittoria da Longobarda!


Dalla ghiacciaia di Ponte Rio è tutto, a voi per le pagelle!


COSI: “ma tu sei un portiere?” voci dicono che questa domanda sia ormai sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori della OPES League. Il presidente si regala e ci regala un’altra prestazione di sostanza e affidamento tra i pali, guidando la difesa e ergendosi a estremo baluardo. La doppia parata sul 4-4 è una delle pietre su cui è stato edificato il successo della Longobarda, così come un’altra decisiva sul 3-2 dopo la quale riparte l’azione che porta al temporaneo pareggio. Peccato che qui non ci sono punti per il miglior portiere come all’Azza Cup, sarebbe già vincitore per distacco. Jim Craig, 9!


FEK: stavolta non ha bisogno di immolare inusitate parti del corpo per mettere la palla in porta, ma solo di difendere con le unghie e con i denti sul puntero avversario. Riesce spesso ad arginare le folate avversarie, e rimane spesso come ultimo uomo per dare sicurezza ai compagni, giocando una partita generosa e confermando di essere uno di cui non si può fare a meno. Bill Baker, 8,5!


LORI: parte cauto, per prendere confidenza col terreno infido, poi monta le catene ai cingoli, il motore carbura e torna tosto e decisivo come lo conosciamo. Anche sul ghiaccio sfodera più volte la staffilata che scalda i cuori dei tifosi come una tazza di cioccolata negli inverni più rigidi, stavolta gioca meno bloccato dietro, venendo utilizzato come arma tattica quando c’è da rinforzare l’attacco con l’assetto “twin towers” insieme al Giova. Avvia la rimonta longobarda e si propone con continuità su entrambe le corsie. William “Buzz” Schneider, 9!


ANDREA: lui invece monta subito i pneumatici chiodati e appena entrato capisci subito che il ghiaccio è come se non ci fosse. Va così forte che guadagna una strisciata sul ginocchio e una caduta “a bocca davanti”, ma mete a segno due gol con inserimenti da dietro e su calcio piazzato da manuale, reggendo l’impatto dietro e mostrando saggezza nella gestione degli ultimi minuti. L’ennesimo grande acquisto di una società che ci regala meraviglie in sede di mercato: gli altri arriveranno a gennaio, ma sarà troppo tardi, perché ormai è – anche ufficialmente – uno di noi: benvenuto! Mark Johnson, 9!


MANU: vi ricordate il mitico film “Quattro sotto zero” sulla nazionale di bob giamaicana? Manu sembra proprio uno di loro, imbacuccato che manco l’omino michelin, arrivando a indossare la divisa sopra due o tre strati di maglie e felpe. Forse sarà per questo che carbura lento, ma poi anche lui si lascia contagiare dal sacro fuoco della rimonta, dapprima dimostrando presenza in difesa (il tabellino parla di 3 falli di cui un’entrata in stile “Falce fienea”), poi tenendo palla in avanti e fornendo ai compagni un sicuro riferimento per risalire il campo e molti assist nelle azioni più pericolose. Il palo sinistro di una delle due porte trema ancora per la terrificante sassata che strozza in gola l’urlo di gioia della panchina, ma siamo sicuri che alla prossima ci regalerà conclusioni ancora migliori. Dave Silk, 8,5!


GIOVA: quando il gioco si fa duro il Giova inizia a giocare. E se gioca come nel secondo tempo non lo fermi nemmeno se gli salti sopra, perché come Bud Spencer cammina e ti porta con lui. Il suo primo tempo serve per ambientarsi, per prendere le misure al campo e alla difesa avversaria. Il secondo è per mettere il punto esclamativo sul match: tre gol, di cui due bellissimi, uno con la grazia della ballerina, controllo di petto protezione della palla ed esterno a beffare il portiere, per il vantaggio, un altro con difesa della palla e staffilata di sinistro per mettere al sicuro la vittoria. In mezzo tanto lavoro sporco e tanti ripiegamenti difensivi, chapeau! Mike Eruzione, 9,5!


EGREGIO: il primo tifoso, il primo dirigente, il primo a suonare la carica fin dalla partenza e per tutto il match. Orfano del Bicio nella fredda serata tuderte, l’inventario della Yeti ti fa capire che è pronto per ogni situazione: fresbee da montagna, pallina da spiaggia, attrezzi per guerné ji ucelli, penna per compilare la lista e riscaldamento a palla! Gestisce i cambi con autorevolezza, dimostrando che Mr. Enzo ha un grande allievo, e si prende il peggio freddo pur di stare accanto ai suoi compagni anche non potendo giocare. That’s Amooooooooreeeeeee, 10!


Juntos Podemos!

Andri

giovedì 30 novembre 2017

I M P R E S A L O N G O B A R D A !

Amici longobardi,




capita, ma non troppo spesso, di alzarsi con un saporino strano in bocca, un saporino che ricorda la sera precedente, la battaglia combattuta a suon di mazzate, e la vittoria raggiunta con il cuore, la testa e le gambe. Dopo una brutta sconfitta la settimana scorsa contro uno dei migliori avversari del campionato, F.C. Ingback (10 a 3), la Longobarda ha saputo rialzare la testa e, nonostante l'assenza di Andri, Rob e Giova, a ritrovare la giusta serenità.

Ebbene si, siamo usciti vincitori contro una squadra conosciuta nei playoff dello scorso anno. In quel caso la differenza reti ci condannò all'eliminazione ingiustamente. Ma ieri sera non c'era tattica, non c'erano giochi di potere. Ieri sera era una partita secca, "chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro"!

Per parlare della partita di ieri sera mi avvarrò di un gruppo di amici, la compagnia Easy Compagnia Easy del 2º Battaglione, 506º Reggimento di Fanteria Paracadutista, 101ª Divisione Aviotrasportata dell'esercito degli Stati Uniti. Per chi avesse visto la miniserie "Band of Brothers" prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks capirà di cosa stiamo parlando, per tutti gli altri ne consiglio la visione.

Perché ho scelto la Compagnia Easy per raccontarvi di ieri sera? Premessa: la Compagnia Easy combatté durante la seconda guerra mondiale per liberare l'Europa dal nazismo. Fu fatta paracadutare all'interno delle linee nemiche e molti dei suoi membri furono uccisi prima di toccare terra. Lo scopo era quello di ricongiungersi all'esercito americano che contemporaneamente era sbarcato in Normandia. Questo gruppo, dal nome banda di fratelli, era un gruppo di amici che condivise insieme lo sforzo, la sofferenza, la gioia e..la vittoria! Per darvi qualche informazione: furono loro ad entrare per primi nel famoso "nido dell'aquila" (noto anche come Kehlsteinhaus, in tedesco Casa sul Kehlstein), famoso rifugio alpino di Hitler situato in Germania nell'Obersalzberg delle Alpi bavaresi di Berchtesgaden a una ventina di chilometri dalla città austriaca di Salisburgo; furono i primi ad entrare nel campo di concentramento di Dachau e i primi a capire quale immane tragedia si era consumata sotto il regime hitleriano.

Una compagnia tosta, bene addestrata, un esperimento bellico ben riuscito.
Ma torniamo a noi, perché la Longobarda di ieri sera può essere paragonata alla Compagnia Easy?

1. Ha combattuto unita, come un vero gruppo. Come una vera squadra, banda di fratelli!

2. Ha mantenuto una concentrazione e una lucidità non scontata in contesti di battaglia simili (la Compagnia Easy fu una protagonista della Battaglia delle Ardenne).

3. Ha giocato con intelligenza sfruttando le qualità dei suoi uomini.

4. Ha preso tante bastonate, insulti e scorrettezze.

5. Tutti hanno dato il massimo.

Queste sono le motivazioni che ci hanno condotto alla vittoria.
E da questa tribuna, nonostante la vittoria, parte il mio appello: IO GIOCO A CALCETTO PER DIVERTIRMI! Tutto il resto, specialmente ieri sera, è un contorno in cui non mi ritrovo.
Ho visto un avversario, Bar Ip di Todi, molto forte, veloce, rapido, che ci ha messo in difficoltà. Ha fatto belle azioni, ha creato belle occasioni. Ma c'è un però..purtroppo dal punto di vista della correttezza in campo siamo alle solite: botte (non viste o intraviste dall'arbitro), botte a palla lontana (che sono le peggio perché mostrano una intenzionalità del gesto) insulti (da fuori e dentro il campo) scorrettezze e bestemmie (mi pare ci sia un regolamento a riguardo). Ripeto: IO GIOCO A CALCETTO PER DIVERTIRMI!

Ma adesso andiamo avanti..come ci insegna Manu, ricordiamoci che siamo una PROVINCIALE! e che c'è sempre un avversario più forte di quello che abbiamo sconfitto!

Dal palavento di Torgiano è tutto, Longobarda trionfa contro Bar Ip di Todi per 3 a 2!
A voi la linea!



Pagelle:



Giulio: come un'artista di strada che gioca con le palle di vetro creando giochi illusori al pubblico osservante, anche lui muove sinuosamente il suo corpo per ammaliare la sua squadra e far imprecare la squadra avversaria. Nel primo tempo compie la parata della vita: si butta da un lato per respingere un tiro velenoso. La respinta sta per finire, dalla parte opposta, nei piedi dell'avversario. Lui con un saltello alla mago Silvan si butta e smanaccia la palla...pura e semplice magia. Anche nel secondo tempo continua ad esibirsi con voli plastici, parate di piede e schiaffi a mano aperta.
Generale di brigata Anthony C. McAuliffe,   10!


Così: in una partita in cui la rapidità di 10 anni fa sarebbe utile, fa valere l'esperienza e la caparbietà. Si attacca al suo avversario e volente o nolente riesce ad allontanare il pallone. Nel primo tempo si sgancia spesso dalla difesa cercando maggior gloria sulla fascia, ne vengono fuori due bei tiri! Tanta corsa e tanto cuore sia in campo che fuori nel guidare le tattiche e strategie biancorosse. Come uno Josè Mourinho, il profeta, sa fare i giusti innesti dimostrando una lettura della partita eccellente.
Maggior generale Maxwell D. Taylor,     10!


Lori: dopo un inizio di primo tempo più indirizzato alla fase offensiva, nel secondo arretra per dare man forte alla fortezza longobarda. Contro di lui gli avversari trovano un muro, un muro forte, un muro che non si sposta e che rimane dritto anche sotto le più sofisticate bombarde. Durante uno di questi contrasti il fek e il capitano, accomodati in panchina per seguire le fasi del gioco, si scambiano poche ma intense parole "sel facevo io quel contrasto stavamo ancora a'arcoglie gli ossi".
Colonnello Robert F. Sink, 10!

Manu: un'intervista avvenuta questa mattina con lo straniero della Longobarda ha messo in evidenza una insoddisfazione per i due gol mangiati ieri sera a tu per tu con il portiere, ma questa è sola una sfaccettatura della sua partita. Ieri Manu è stato molto di più: un Valentino Rossi a cavallo della sua moto, un centometrista alla Mennea, un Marco Pantani nella salita del Pordoi. Ladro di palloni a centrocampo e freddo rigorista (con quella temperatura sarebbe stato difficile per chiunque essere caldo).
Maggiore Oliver M. Horton,    10!


Edo: nel Medioevo la sua partita sarebbe stata tradotta in una chanson, un canto di gesta eroiche. L'eroe che davanti a tutte le difficoltà, mostri e nemici che cercano di annientarlo, si muove libero nell'aria come se stesse danzando. Se ne frega delle botte, se ne frega degli insulti, se ne frega di tutto ma non della squadra. Gioca per tutti, guadagna palloni con la stessa facilità con cui un bambino pesca le paperelle magnetiche ai baracconi, e si guadagna un rigore.
Maggiore Richard "Dick" Winters, 10!


Fek: il miglior uomo dall'inizio del campionato se teniamo conto delle statistiche della squadra: miglior apporto assist/gol. Incredibile farlo arrivare da noi a costo zero. Le sue movenze passano dai ruvidi e ruspanti metodi per fermare l'avversario alle funamboliche azioni palla al piede con le quali ubriaca i suoi avversari. Amici, ho ancora la pelle d'oca...il Fek si muove sulla fascia destra, è il secondo tempo, abbiamo l'esigenza di segnare un altro gol per la sicurezza, dobbiamo fare un altro gol per far scoraggiare gli avversari, è un momento delicato..il Fek ha la palla sui piedi e inizia ad avanzare sulla fascia destra...va avanti..intanto Lori si inserisce al centro dell'area ed è solo..è solo perché sono tutti intorno al Fek..tutti lo guardano e cercano di fermarlo..il Fek gioca con la palla sui piedi, la fa passare dietro, poi avanti..poi inizia una danza propiziatoria, la samba! Samba amici! Sambaaaa! poi tutto si ferma..il Fek si ferma! Il respiro di tutta la Longobarda e del sor Enzo si ferma! Cosa starà pensando il Fek in quei secondi così lunghi, così lenti..Carica il destro e lascia partire una cannonata terra aria che si infila alla destra del malcapitato portiere. Il Fek c'è, la Longobarda c'è!
Capitano Salve H. Matheson,   10!



Tifosi: partita calda al freddo! Ma i nostri tifosi non si fanno attendere e arrivano avvolti dalla nebbia del Palavento di Torgiano. In una serata battuta dalla pioggia, dalla nebbia, dal vento..una di quelle serate in cui sarebbe bello stare sotto al plaid a guardare la televisione, loro c'erano! e loro potranno raccontare questa impresa! Grazie Enzo e Nik!
BATTAGLIERI,     10!



JUNTOS PODEMOS!






Forza Longobarda!





Il vostro Capitano!

sabato 18 novembre 2017

Di sereeee...neeeeeeeeereeeeeeeeeeeee!



Amici longobardi,









come cantava il famoso cantante Tiziano Ferro esistono sere nere, sere in cui tornando a casa vorresti essere un altro, sere in cui il magone ti stringe il cuore e sere in cui vorresti poter tornare indietro nel tempo.

Ebbene si amici, ieri sera è stata una di quelle sere per la Longobarda.

Forse è troppo affidarsi a Tiziano Ferro per descrivere la serata longobarda, ma sento di aver bisogno proprio di lui, lui melenso, lui illuso, lui disperato…



Ma passiamo al resoconto della gara: non tutto è stato così angosciante e depressivo come Tiziano Ferro. La Longobarda a tratti è sembrata in partita. Sottolineo a tratti, e forse è per questo che alla fine non siamo usciti vincitori. Brevi tratti, brevi sprazzi, brevi ondate di spensieratezza.

Forse era la troppa tensione con cui siamo arrivati al match, le troppe aspettative e la convinzione che se fossimo stati tutti avremmo potuto vincere (mancavano pezzi del calibro del Giova, di Edo, Manu, Egregio).

L’avversario, erme boni, ha mostrato di avere esperienza sui campi da gioco. Posizionato bene in campo, a differenza nostra che spesso ci siamo fatti trovare impreparati in difesa o non ci siamo fatti proprio trovare (vedi i tanti lanci disperati sperando che accadesse qualcosa).

Una partita in cui i singoli hanno fatto la differenza:

- i singoli di erme boni: i pivò utilizzati hanno dato respiro alla manovra, fatto salire la squadra e in alcuni casi si sono concessi anche delle belle giocate.

- Arbitro: noi italiani siamo curiosi, ci lamentiamo sempre con l’arbitro. In una partita come quella di ieri sera, dove il risultato finale è di 8 a 2 per gli avversari sarebbe anche stupido lamentarsi. La storia però, e chi ha giocato a calcio/calcetto/e suoi derivati sa bene, è che quando una squadra è al massimo del proprio sforzo fisico, spinge e schiaccia l’avversario nella propria metà campo, crea occasioni, trova un gol che riapre la partita, tutto diventa possibile. Anche una partita che a fine primo tempo si era chiusa sul 3 a 0 può riaprirsi improvvisamente. Torniamo a quello che stavo raccontando: il secondo tempo la Longobarda torna in campo convinta, avventurosa, sprezzante del pericolo perché ormai non ha più nulla da perdere. Ed è proprio questo uno dei brevi sprazzi in cui la squadra biancorossa mostra un bel gioco, un gioco deciso, pazzo, fatto di inserimenti sulle fasce, palla che ruota velocemente, e trame molto strette che impediscono all’avversario di uscire dalla propria metà campo. In questo momento la Longobarda trova il gol con un colpo di “palle” del Fek..poco dopo accade il fattaccio: manovra veloce della Longobarda che parte dalla difesa: il Rob innesca al centro del campo il Capitano che aspetta l’inserimento sulla destra di Lorenzo, lo serve sulla corsa. Il nostro bomber prende la mira e lascia partire una mina assoluta, da far tremare tutta Prepo! Quella che però rimane ignota all’arbitro è la traiettoria della palla. Il tiro buca letteralmente il portiere avversario e sbatte sull’asse interno alla porta..il pubblico, Lori, e noi giocatori in campo urliamo al gol, il gol che darebbe ancora più coraggio alla manovra Longobarda, che metterebbe un po’ di pepe al match e che spaventerebbe gli avversari. Incredibile, l’arbitro non si accorge del gol. Ma andiamoci anche un po’ di logica amici: un tiro fortissimo se avesse colpito in pieno la traversa sarebbe arrivato fino alla nostra porta. Il tiro in questione invece è stato attutito dalla rete e dall’asse interna dove ha sbattuto per poi tornare in campo. L’arbitro non vede..il gol che avrebbe riaperto il match non viene visto.. va bene..l’arbitro può sbagliare. Però amici la cosa ancor più spiacevole è sentire a fine gara il portiere avversario confessare che era gol, facile fare i fenomeni a fine partita, mi ricorda tanto il gesto di Buffon nel famoso gol di Muntari (e tenete presente che in quel caso c’era di mezzo la vittoria di un campionato con miliardi e tanto altro in gioco). Questo dimostra solo che anche lui aveva capito che la sua squadra si trovava in difficoltà e che con quel gol avrebbero rischiato di lasciarsi sfuggire la posta in palio.



Questo è l’episodio che ha cambiato il match. Poi ci siamo agitati, abbiamo preso il quarto gol subito dopo. Ma quel momento, quella magia, quella pressione, convinzione e sicurezza di farcela era stata ormai strappata al sogno longobardo e la squadra avversaria ha dilagato.

Rimane dalla parte nostra la voglia di divertirsi e di rincorrere come sempre quella palla che per molti di noi è sinonimo di libertà, spensieratezza e felicità.



Ricordiamoci di essere sempre una PROVINCIALE!



Da Prepo, sopra il bowling, è tutto! Longobarda viene sconfitta 8 a 2!





Pagelle:





- Giulio: arriva mezzo morto in campo e chiede a gran voce dalla porta zuccherini e cioccolata che il nostro Bicione riesce a procurargli attraverso i suoi malavitosi canali. La sua prestazione rimane buona, soprattutto nel primo tempo. Il secondo tempo, nel momento in cui gli avversari hanno dilagato, si lascia prendere un po’troppo dalla fretta come tutto il resto della squadra.

CAVALLO GOLOSO, 7!


- Cosimo: la scelta di scendere in campo è un inno d’amore alla maglia biancorossa: indossa divisa, paracollo e tutto l’armamentario per addolcire il freddo pungente di Prepo alta e si schiera nelle retrovie longobarde. Uomo carismatico e deciso, cerca più volte il colpaccio da fuori aria ma senza inquadrare mai la porta, se non quella da rugby.

INNAMORATO, 7,5!


- Rob: fa fatica ad entrare in partita ma quando accende i motori si vede che il suo rombo è più forte di quello degli altri. Prova ad incoraggiare i compagni a tener duro e, come un esploratore di inizio ottocento, si spinge in alto per scoprire nuove vie al gol.

ANDRèE SALOMON AUGUST,   7!


- Fek: in campo dal primo minuto cerca di supportare al meglio la fase offensiva longobarda ma i reparti a tratti sono troppo distanti. Ma la grande domanda della serata però non riguarda tanto la sua prestazione quanto la sua tecnica pallistica per fare gol. È già la seconda volta in questo campionato che il Fek segna di “palle”. Si amici, avete capito bene..il compagno crossa e il Fek si butta con tutto se stesso, ma proprio tutto, sul pallone e colpisce..forse sarà una tattica rimanere dritto fino all’ultimo secondo e poi lasciare il colpo vincente come nel famoso ballo “mueve la colita”? o forse la tattica è arrivata silenzioso da dietro e agitare le braccia come un ballerino brasiliano dell’antica danza brasiliana della Capoeira*? La domanda rimane aperta..

WALDELOIR REGO, 7!

*La capoeira (pronuncia portoghese: /kapuˈejɾɐ/) è un'arte marziale brasiliana, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza). Nata e diffusa inizialmente a Bahia, trasformatasi poi in una pratica spettacolare: i capoeiristi formano un grande cerchio, suonano le percussioni e incitano cantando i lottatori che a due a due si confrontano con una tecnica unica e affascinante, per molti versi simile a una danza.


- Andri: abile e arruolabile e fisicato ormai come Colin Farrell per girare il film Alexander; il mercoledì del ping pong e soprattutto il riscaldamento del pre allenamento, 30 minuti di corsa intorno al tavolo, fa bene..e in campo si vede! È più veloce, più reattivo e sigla anche un gol.

COMBATTENTE, 7!

- Lori: sin dal primo tempo è l’uomo più pericoloso tra i longobardi, l’uomo con cui fare a sportellate e l’uomo che con più decisione cerca la porta avversaria. È suo il gol del 3 a 2 che riaprirebbe la partita. Rimane una buona prestazione e tanta corsa.

CHARGING IN WHIT A BIG GRENADE, 7,5!


- Pubblico: in serate come queste vedi i veri tifosi, coloro che ti seguono anche con temperature proibitive. E poi è risaputa che alla Prepo alta l'umidità e il vento la fanno da padroni, come nelle isole Far Oer (da ricordare la partita dell'anno scorso giocata con il ghiaccio a -1 contro l'Unicredit). Giustificato Enzo per problemi fisici. Bicio e Egreeeegio presenti all'appello! Caffè corretto, wodka e tanta passione...ma che dico??? la wodka per i giovani corpi dei nostri tifosi è la Longobarda stessa che scalda e infuoca! Un pubblico attento e partecipe, vedi il Bicio a correre a procurarsi gli zuccherini per Giulio (rimane un mistero sul dove li abbia trovati) e l'Egregio spostarsi come un guardalinee sulla linea laterale del campo per vivere tutte le fasi del match dall'angolatura più consona. Da segnalare anche cori ironici rivolti al capitano dal Bicio "Provitali becca in mezzo ai pali"..
Il pubblico merita sempre un bel 10!


Un saluto e un incoraggiamento particolare vanno all'Egregio che per un po' di tempo, a causa di problemi fisici, dovrà stare lontano dai campi di calcetto. Sarà sempre con noi a guidarci e incoraggiarci come ha fatto in questo ultimo periodo, ma purtroppo le scarpette non potrà indossarle. Questo è un arrivederci e non un addio al calcetto giocato! 
La Longobarda è con te Egregio! 


JUNTOS PODEMOS!


Forza Longobarda!






Il vostro Capitano! 

mercoledì 15 novembre 2017

In una notte buia e tempestosa..

Longobardi,


eccoci alla quarta giornata di campionato e alla terza vittoria consecutiva.
Soddisfazione giunta contro una squadra, i Brotherood, che solitamente si è sempre dimostrata un avversario ostico per la squadra biancorossa guidata dal trio delle meraviglie: Enzo, Bicio e Egregio. 
La partita sin dall'inizio è sembrata essere in discesa per la Longobarda, grazie anche alla mancanza di alcuni giocatori importanti nella squadra di Lidarno. 
Rimangono alcuni aspetti positivi da sottolineare:
- i Brotherood, nonostante la mancanza di alcuni elementi importanti, è una squadra che in campo ci sa stare. 
- Le ripartenze longobarde sono state micidiali: molte di esse hanno portato al gol. Sta di fatto che ogni ripartenza ha creato un'occasione pericolosa.
Come si sono viste cose positive, si sono viste anche cose che dobbiamo migliorare e su cui dobbiamo crescere:
- 5/10 minuti di black out totale: siamo riusciti a subire 4 gol in pochi minuti. Come se la concentrazione fino a quel momento dimostrata si sia dispersa in quella fossa nebbiosa del cus.
- poco concentrati nella gestione della squadra da bordo campo: c'è tutta una storia che va raccontata (la scriverò in fondo alle pagelle).

Va detta una cosa: bisogna crescere, bisogna migliorarsi, bisogna mantenere alta la fame di Sylvester Stallone in Rocky 4 ma siamo una squadra. Più guardo da fuori questo gruppo e più vedo una squadra, una squadra di amici, una squadra che si sostiene nei momenti di difficoltà, pronta a ridere, pronta a gioire e pronta soffrire..ma tutto questo sempre insieme!

Rimaniamo concentrati e umili e pensiamo sempre che la Longobarda è una PROVINCIALE, anzi la provinciale delle provinciali!
Dalla tempesta che ha investito la fossa del cus passo e chiudo con il risultato di Longobarda 10, Brotherood 4. A te la linea Presidente!
Pagelle:

- Cosimo: un portiere ritrovato! sin da quando era bambino i suoi migliori allenatori, notando le sue doti balistiche ed esplosive, avevano tentato di metterlo tra i pali. Sono passati ormai 25 anni e solo l'amore e il sacrificio per questa maglia lo hanno convinto a rivestire un ruolo così importante. Predica il suo calcio dai pali, incita, urla, e difende la sua porta egregiamente tenendo lontane le minacce avversarie. Una frangia di tifosi ha ipotizzato che tenga lontani gli avversari a causa dell'odore di formaggino avariato che emanano i suoi guanti.
Da annotare una decisiva quanto rocambolesca uscita per intercettare una palla pericolosa in area: il nostro presidente con scioltezza e con quella sicurezza che contraddistingue solo i numero 1 prende la palla tra le mani. Nel momento però in cui la ricerca per far ripartire velocemente il gioco non la trova più..dove sarà finita? intanto dietro di lui il fek si picchiava con un avversario per prendere quel famoso pallone che pochi millesimi di secondi prima era nelle mani di Così.

JUCAS CASELLA,       8,5!

- Rob: l'incursore Rob è sempre propenso alla spinta sulla fascia e mostra anche uno spiccato fiuto del gol. In una di queste incursioni, come un ThrustSSC (SuperSonic Car, autosupersonica)*, arriva a tutta velocità rompendo il muro del suono e castigando il malcapitato portiere avversario con un bolide sotto all'incrocio dei pali. Dagli spalti qualcuno ha sentito commentare questo gol positivamente dagli avversari, e al loro commento non poteva mancare una risposta in perugino di Enzo "non son mica bruscolini!".

*Il ThrustSSC (SuperSonic Car, auto supersonica) è un veicolo terrestre inglese con motore jet progettato e costruito da Richard Noble, Glynne Bowsher, Ron Ayers e Jeremy Bliss, che detiene il record mondiale di velocità su terra, stabilito il 15 ottobre 1997, quando raggiunse la velocità di 1227,99 km/h e divenne il primo veicolo terrestre a superare la velocità del suono.
Il veicolo era guidato da Andy Green nel Deserto Black Rock in Nevada (USA). Era alimentato da due motori a reazione Rolls-Royce Spey come quelli usati nelle versioni inglesi del cacciabombardiere F-4 Phantom II. Era lungo 16,5 metri, largo 3,7 e pesava 10,5 tonnellate.

SUPERSONIC MAN,      9!

- Lori: puoi metterlo in qualsiasi zona del campo, ma dove lo metti spacca! Insegue l'avversario e lo bastona, in maniera pulita, ai cianchetti. Non si fa superare, come fosse un autentico muro.
Mentre nel mondo imperversa la fobia per gli attacchi nucleari, a Montebello viene creato Lorenzo Banner. Coinvolto in un incidente durante l’esperimento di un nuovo ordigno atomico, subisce una trasformazione genetica che lo fa trasformare in un essere enorme dalla forza ingestibile se sottoposto a stress, rabbia e partite del campionato opes amatori Perugia. Il nome di battaglia, ovvero quando si trasforma, è Hulk e rappresentava tutto ciò che di più nascosto e intimo un uomo tiene celato dentro e che improvvisamente esplode con tutta la sua forza cogliendo impreparati coloro che gli stanno intorno, in questo caso il Brotherood.

THE WALL,    9!

- Fek: in una partita che per lui poteva significare tanto, si dimostra un signore e nonostante il grande gol non esulta alla sua ex squadra. Ma torniamo alla bellezza del suo gol: chiunque è nato nei primi anni '80 è cresciuto con il mito di Karate Kid. Tutti ricorderanno, e si saranno anche immedesimati, in quel giovane Daniel San (ragazzino di provincia che si trasferisce in una nuova città, costretto quindi a riiniziare tutto dall'inizio). E tutti più e più volte nelle proprie camere avranno riprodotto la scena del buon Daniel che al tramonto in riva all'oceano prova e riprova la mossa della gru. Con quella musica così travolgente, così incalsante e così efficace da farci sognare. Perchè poi alla fine tutti abbiamo sognato di vincere il torneo di All Valley con quella mossa. Il Fek, proprio come Daniel San, nuovo arrivato in una nuova squadra vince la sua partita personale con la mossa della gru!

DANIEL SAN,       8,5!

- Andri: sempre pulito come dopo un lavaggio con Perlana , gioca un calcio semplice ed efficace. Senza farsi prendere dalla fretta, la calma è la virtù dei forti, smista i palloni con saggezza e precisione. E' un incrocio tra il maestro Shifu del film di animazione Kung fu Panda per la sua calma e saggezza e Eric Cantona per la sua rabbia improvvisa che lo strugge nel momento dell'errore. Se la prende con se stesso e si sbatte chiedendo la sostituzione. Ma è un momento passeggero, poco dopo infatti smania dalla voglia di tornare a dispensar buon calcio nella mischia. 

DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE,   8,5!

- Manu: un po' come un tramonto in barca a vela, puoi amarlo o puoi sentirti male per il mare agitato. Lotta e si batte come una furia, o come furia...

Furia a cavallo del West

che va più forte di un jet

quando fa il pieno di fieno

se no non sta in pie'

Furia a cavallo del West

che beve solo caffè

per mantenere il suo pelo

il più nero che c'è ..
Scusate ma lo spirito di Mal si è impossessato di me..
Minuto 18 della ripresa, Manu viene visto invadere pacificamente il campo creando un grande subbuglio tra i suoi compagni. Il gesto verrà ricordato per la spregiudicatezza e l'innovativa fantasia.
IMBIZZARRITO,         8,5!

Edo: è un incrocio tra Peter di Heidi che sale canticchiando su per i monti con la giovane spensieratezza (spensieratezza che rende facile qualsiasi giocata, anche quelle più difficili) e Adriano Celentano nella celebre scena della pigiatura dell'uva nel film "Il bisbetico domato". Se qualcuno di voi ricorderà la scena potrà pensare a Edo, non tanto a pigiare l'uva come faceva Celentano, quanto a fare lo stesso balletto con la palla al piede. Mentre balla, pochi e rapidi movimenti, mette a sedere tutti i suoi avversari..da annotare un momento in particolare del match dove Edo vicino alla panchina Longobarda, praticamente rimanendo fermo nei 30 cm quadrati, illude e disillude i ragazzi del Brotherood. In un minimo spazio come questo e col minimo sforzo balla e danza sulla palla lasciando due dei suoi avversari a bocca asciutta. Vi lascio il link preso dal film: https://www.youtube.com/watch?v=44zWgLWB_FY
ELIA CODOGNO,           9!

- Tifoseria: il trio capitanato dal Bicio (senza un dente per l'occasione), Enzo e l'Egregio impartisce preziose nozioni e commenti che rimarranno alla storia per il contesto e il momento storico. Una scelta fatta in un momento particolare della partita ha creato, perché non capita, un certo scompiglio. Torniamo a Manu che al minuto 18 della ripresa si trova come un marziano caduto sulla fossa del Cus e chiediamoci chi lo ha messo in quel determinato momento lì. L'artefice, reo confesso e pentito, è stato Enzo: l'ordine di creare scompiglio in campo è stato il suo, l'ordine di cambiare tre uomini nello stesso istante con palla in gioco è partito dalla sua bocca. Durante la sua confessione, avvenuta il giorno dopo dirà "avevate preso 4 gol in 5 minuti, eravate in bambola. E allora ho deciso di fare entrare durante il gioco 3 persone in campo con la speranza che l'arbitro, vedendo quella confusione, fermasse il gioco". Scelta tattica che lascia tutti noi stupefatti. Una scelta coraggiosa che oggi capiamo!
FEDELISSIMI,        10!



JUNTOS PODEMOS!


Forza Longobarda!




Il vostro Capitano!

martedì 31 ottobre 2017

La Longobarda espugna l'Estadio Municipal de las New Formula!

Longobardi,

ieri sera la compagine biancorossa ha affrontato l'Hertavernello, conosciuta soprattutto perché è la squadra in cui milita una nostra vecchia conoscenza, uno dei primi membri della Longobarda, la bellezza del Ponte, l'uomo del fiume, il capello tel fa col coltello..lui..sua eminenza PS! Purtroppo però a causa di un brutto infortunio si è limitato a berciare da bordo campo..a lui i nostri migliori auguri di pronta guarigione!

Torniamo alla partita di ieri sera: lo Estadio Municipal de las New Formula è stato il teatro di una grande opera intitolata "las victoria de las Longobarda!". Chiunque abbia assistito alla prima dello spettacolo può ben dire che non sia stata una partita facile per i biancorossi: la grandezza del campo, i polmoni fonfi, il campo color blu sporting (per chi non lo sapesse il Capitano nei primi anni 2000 possedeva una punto sporting color erba sintetica de lo Estadio Municipal de las New Formula), il pallone troppo duro, l'orario devastante delle 22...insomma i presupposti "NNè 'N'BONI!
Nonostante questo però la Longobarda si è adattata, ha saputo soffrire e pungere, coprirsi e ripartire. Sicuramente dai palleggiatori longobardi il pubblico si aspettava di più: le nostre più grandi difficoltà sono state quelle di aggredire le praterie che si aprivano in ogni zona del campo e lasciare troppo spazio agli avversari (troppe volte l'avversario è partito in contropiede in superiorità numerica).
La prestazione è sicuramente buona, utile a fare fiato, a provare schemi e giocate contro un buon avversario, dinamico e veloce e sempre in partita. Avversario, raro che capiti, onesto e sportivo. Grazie! 

Dall'Estadio Municipal de las New Formula è tutto: Longobarda vince 6 a 0 contro Hertavernello!

Come ci ha ricordato Manu stamane sul gruppo what's app, non smettiamo mai di pensare di essere una PROVINCIALE!

e adesso..

PAGELLE!


Cosimo: un presidente in serata di grazia si sacrifica tra i pali mostrando una certa propensione per questo ruolo così ambito in tutta Perugia. Pochi sono i portieri, tante le richieste, ma noi possiamo dire con orgoglio e con vanto che il nostro Presidente è un buon jolly da giocarsi in situazioni di emergenza. Come Dida quando parò il tiro di Gullo nell'amichevole Cervia-Milan, difende i pali con agilità e intelligenza. Decisivo in almeno 5 occasioni da gol: su ribattuta da distanza ravvicinata, su uscita con i piedi, tra i pali con le sue manone e i suoi guanti che "parono da soli" come gli ha detto il custode del campo che glieli ha prestati.
Grazie Presidente e adesso..portaci in UEFA!
TRASCINATORE,            9!

Rob: difensore di razza ma bomber di professione. Mette a segno tre reti e infiamma la tifoseria biancorossa, capitanata dal Bicio e da Enzino!
Si inserisce come Hateboer dell'Atalanta in zona offensiva e dialoga a meraviglia con i suoi compagni. In difesa preciso e pratico come una cassetta di attrezzi da casa: infatti a fine gara riuscirà a puntellare con il suo martello un contropiede avversario che i bookmakers inglesi avevano già dato per gol certo.
MARTELLO.IT,         9!

Fek: il neo acquisto longobardo, più che per le sue doti tecnico-volanti, si mette in evidenza per il ruspante trattore che c'è in lui: minuto 16 della ripresa. Contropiede del tavernello che si invola, con il suo uomo migliore, il rugbista tedescone, verso l'indifeso Così. Al momento di sferrare il colpo decisivo, il rugbista viene travolto alle spalle dal nostro fedele fek. Tanto di cappello per il recupero e per il fallo provvidenziale, anche se gli costerà il secondo cartellino giallo in due partite. Nuovo record longobardo!
Tolto questo episodio la sua partita è ricca di spunti interessanti sia in fase difensiva che offensiva.
LANDINI,     8!

Lori: carico sin dal fischio di inizio come la cartuccia di una bic a inchiostro liquido, traccia linee su linee su e giù sulla fascia destra del campo. Parte dalla difesa ma in realtà è solo una copertura perchè la sua propensione offensiva è dilagante. Alla fine della partita il suo bottino di guerra sarà composto da: due pregevoli reti (connubio tra potenza e precisione), due cartucce bic consumate (con una cartuccia si tracciano più di 2 km di linee), poca veloce (a causa delle sue grandi doti da coach manager).
SIGNOR BIC,         9!

Andrea: gioca pulito come la parte della pelle del capretto quando viene ripulita dal pelo per produrre pergamena. Non teme l'avversario ma lo contrasta da indomito guerriero e si propone per fare la boa offensiva della squadra. Una delle scene più belle, che si ripete costantemente in tutte le partite, è la felicità di Andri quando viene chiamato ad entrare, si toglie la felpa e, se fosse per lui, entrerebbe immediatamente senza se e senza ma.
PIETRA POMICE,      8!

Manu: su campi di questo tipo può lasciare andare lo spirit cavallo selvaggio che c'è in lui. Può correre, può buttare la palla avanti e inseguirla, può dare sfogo alla libera cavalcata indisciplinata. Nel primo tempo gioca una partita perfetta tatticamente, fisicamente e agonisticamente poi, forse per la troppa foga investita nella prima frazione di gioco, cala come la luna (se non cresce, cala). Rientrarà nell'ultima parte della partita per creare scompiglio nella difesa avversaria con la sua velocità.
SPIRIT,         8!

Giova: se c'è una certezza quando il giova sta nella mischia è che si sentono botti su botti, presi o dati e tanti. Nonostante questo lui è sempre lì, in piedi, pronto a rubare palloni e a crearsi da solo e con la squadra le occasioni da gol. Ieri in versione bonus sferra assist su assist di fattura notevole, è il tacco a farla da padrone. Purtroppo però i suoi compagni non riescono a cogliere la sua genialità e si intruppolano in tutti i suoi assist.
EL TACCO DE ORO,         8!

Pubblico: mi prendo la responsabilità di dare un voto anche al buon ps versione ossigenata. La sua partita dalla panchina è stata fatta di urla, schemi tattici e tanto buon cuore, ma non è bastato. Voto 5-!
E adesso passiamo al pubblico longobardo. I soliti fedeli scudieri, coraggiosi visto l'orario, Bicio e Enzo. Sempre più mascotte portafortuna! Ieri sera ordinati, silenziosi e poco inclini alla contestazione. MAI PIù SENZA! 10!




JUNTOS PODEMOS!





Forza Longobarda!




Il vostro Capitano!

venerdì 27 ottobre 2017

Il Chiugiana Park come il Parco dei Principi!

Longobardi,

la Longobarda è tornata!
Come detto da Andri, già nella prima giornata si erano visti squarci di buon gioco. In questa seconda giornata la squadra biancorossa ha saputo abbinare fase difensiva e offensiva, sofferenza e bel gioco, tatticismo e azioni spettacolari.
Una squadra decisamente offensiva sulla carta (anche se il capocannoniere della scorsa annata Giova era asssente), orfana di difensori come il Presidente Cosimo, il Direttore sprotivo-Tesoriere-Legale del gruppo azionistico longobardo Andri, e Rob.
Ma passiamo al calcetto giocato: un inizio subito a palla per la Longobarda che passa subito in vantaggio.
Come tutti sappiamo i primi minuti di un match sono quelli in cui le due squadre si studiano, cercano di prendere le misure nelle marcature, negli inserimenti, nei tatticismi, si respirano addosso come tori che puntano il torero e cercano di capire di che pasta è fatto. O noi o loro!
Questa è l'unica fase in cui la Longobarda ha sofferto veramente. Poi capito il meccanismo dei "Mietibatti" (nome della squadra avversaria) ha saputo applicare la sua longevità e adattarsi alla partita. I biancorossi hanno innalzato una diga davanti a Giulio grazie alla superba prestazione di Lori e Edo coadiuvati dagli ottimi Manu e Fek.
Il secondo tempo è stato uno spettacolare esempio di resilienza!
Nell'Enciclopedia Treccani il termine Resilienza è così spiegato:
resiliènza s. f. [der. di resiliente]. – 1. Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto: prova di r.; valore di r., il cui inverso è l’indice di fragilità. 2. Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. 3. In psicologia, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà, ecc.
Il quarto significato lo aggiungo io: 4. Nel calcetto di periferia, capacità di una squadra blasonata ma pur sempre provinciale di resistere alle pressioni e attacchi avversari rimanendo sempre se stessa senza scomporsi mantenendo la freschezza originale. Freschezza dimostrata dalla famosa prova d'urto, cioè loro urtano e si infrangono, noi urtiamo e devastiamo.

Che altro..tutto il resto è noia..botte, sangue e unghie dei pollicioni nere!
Dal Chiugiana Park è tutto: Mietibatti 1 - Longobarda 6! A voi studio!

Ricordiamoci di essere una Provinciale!

E adesso avanti con le pagelle:

- Giulio: lo scugnizzo di S.Erminio diventa l'anello finale di congiunzione della fase difensiva della squadra: i suoi interventi (uno di questi tanto contestato, anche se la Var ha detto "non è gol") e le sue svolazzanti abilità rendono la porta longobarda inespugnabile come una torre circondata da fossato profondo riempito con acqua e coccodrilli.
GUARDIANO,       9,5!

- Lori: come ha più volte dimostrato nella sua carriera, vedi lo scorso anno quando rese innocuo il capocannoniere del campionato, dirige la difesa con maestria. Pulito ed elegante come Skriniar, esce più volte palla al piede e penetra sulla fascia destra arrivando al tiro e creando non pochi grattacapi agli avversari. Ancora qualcuno si chiede: ma è un difensore? è un attaccante? è un centrocampista? No amici, è il vostro incubo peggiore!
CON LO SMOKING,      9,5!

- Edo: abituati ad un Edo trascinatore offensivo si potrebbe pensare ad una prestazione anonima. Ma invece è proprio in questi casi che la sua prestazione assume ancora più importanza: regge la difesa insieme a Lorenzo e fa partire la maggior parte delle azioni offensive da dietro, come un regista arretrato. Arriverà poche volte in zona offensiva, ma il lavoro svolto nelle retrovie vale come 10 gol. La fase di interdizione è il suo forte, capisce in anticipo le giocate avversarie e pesca palloni come fossero pesci del Trasimeno. Silenzioso, infaticabile e affidabile, indistruttibile e tignoso come un omino de Ponte Pattoli sugli spalti del Curi durante il derby.
RINGHIO,     9,5!

- Manu: la serata che consacra il talento di Agello Bassa e che gli vale il rinnovo contrattuale per un altro anno. Un altro anno di intense emozioni in biancorosso.
Si vedeva sin dal riscaldamento quanto Manu sentisse la partita: sottovoce, dopo aver osservato di nascosto il riscaldamento avversario, consigliava il capitano sulle tattiche da eseguire. In una partita che doveva iniziare dalla panchina, si ringrazi il buon Lori per la fiducia dimostrata nei suoi confronti, Manu mette in luce tutte le sue qualità migliori, segno che la preparazione della Virgin funziona! Corre, conquista palla, salta l'avversario, contrasta, sgomita, segna, esplodeee!
BOMBER..è una BOOOOOMBA,       9,5!

- Fek: un giocatore rigenerato dalla cura percorso verde dove l'aria pulita, l'anidride carbonica, lo stagno putrefatto e le nutrie ha forgiato un cyborg, il cyborg Fek!
L'uomo dei bonus: due gol, più un colpo di tacco volante per intercettare un passaggio avversario, un colpo di tacco smarcante, un lancio-passaggio pennellato che ha messo davanti al portiere Edo. Si mette in mostra anche per essere un grande incassatore: al minuto 18 del secondo tempo viene colpito, l'avversario dirà che il Fek si è fatto male da solo cadendo, da un pestone vecchia maniera sulla caviglia. Il bollettino medico di fine gara parlerà di forte trauma (caviglia nera) con scorticatura.
SUPER SAIYAN,      9,5 + 1 (colpi di tacco) + 0,5 (assist) = 11!

Tifoseria: Al seguito della squadra si sono mossi Bicio, Egregio, Enzo, babbo di Giulio!
Dopo pochi minuti duro faccia a faccia tra l'arbitro e Enzo che si chiariscono/schiariscono su un fallo di mano a metà campo, prime scintille. Poi, alle minacce dell'arbitro di cacciare via tutti, la panchina si tranquillizza. Il bicio segue la serie A con l'auricolare e fornisce importanti informazioni per il fantacalcio e tutti gli altri invece seguono attentamente il match.
PREMIO ULTRAS FEDELTA'!  10!


JUNTOS PODEMOS!



Forza Longobarda!





Il vostro Capitano!

GLI ULTRAS LONGOBARDI

GLI ULTRAS LONGOBARDI